L’EMA è a conoscenza di segnalazioni, in particolare sui social media, che sollevano dubbi sul fatto che i medicinali antinfiammatori non steroidei (FANS) come l’ibuprofene possano peggiorare la normale evoluzione del Coronavirus. Ecco perché possiamo prendere in esame la replica ufficiale proprio dell’Agenzia europea per i medicinali, il cui post ufficiale dovrebbe quantomeno gettare acqua sul fuoco dopo alcune catene virali che hanno accentuato la preoccupazione degli italiani.
Qual è il reale impatto di Oki, aspirine e ibuprofene sul Coronavirus? Secondo l’EMA, al momento non ci sono prove scientifiche che stabiliscano un legame tra ibuprofene e peggioramento del COVID‑19. Allo stesso tempo, l‘EMA fa sapere che sta monitorando attentamente la situazione ed esaminerà tutte le nuove informazioni che saranno disponibili su questo problema nel contesto della pandemia.
Allo stesso tempo, l’EMA sottolinea la necessità di condurre ulteriori studi epidemiologici in modo tempestivo per fornire prove adeguate a proposito di qualsiasi effetto di ibuprofene sui pazienti che stanno facendo i conti con il Coronavirus. L’Agenzia sta contattando i suoi stakeholder e si dice pronta a supportare attivamente tali studi, che potrebbero essere utili per guidare eventuali raccomandazioni terapeutiche future. Insomma, nessuna certezza sull’audio WhatsApp che circola in queste ore in Italia, in attesa di maggiori dettagli sull’impatto di Oki, aspirine ed altri antinfiammatori sul Coronavirus.
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